CURIOSITÀ SUI TAROCCHI PARTE 1



LA NASCITA DEI TAROCCHI:


C'erano una volta 4 re che comandavano le nazioni di Coppe, Danari, Bastoni e Spade amavano regnare sul loro popolo, ma un giorno gli Dei e gli altri Superumani iniziarono a mangiarli, essi erano conosciuti come Trionfi (ovvero un seme aggiunto al mazzo ordinario di briscola italiana all' inizio del 400 conosciuti in seguito come TAROCCHI) oggi però sono conosciuti come carte appartenenti al mondo magico.

Si crede che la prima carta da briscola sia tedesca usata nel gioco del Karnoeffeln dove il Fante di Spade era il sicario, il giovane guerriero mandato ad uccidere il Re sul campo di battaglia.

Nel corso del tempo sono stati creati diversi mazzi con aspetti differenti.

Alla fine degli anni 80 gli studiosi si basavano sui cosiddetti tarocchi standard composto da 21 Trionfi ma è presente una teoria alternativa, ovvero che il mazzo fu dipinto da 2 artisti differenti, il primo realizzo 13 figure dei Trionfi, la carta del Folle, gli Arcano minori, mentre il Secondo Solo 6 Trionfi.


IN ORIGINE ERANO 14 TRIONFI:


Il gruppo delle 14 carte Speciali illustrate dal primo artista potrebbe essere considerato un gioco chiuso, dalla struttura 5 x 14: un seme era costituito dai Trionfi con la funzione predefinita di briscola, in considerazione delle allegorie rappresentate. Siccome queste ultime ricomparvero Successivamente con qualche modifica nei Tarocchi di Marsiglia, si ritenne opportuno confrontare i due gruppi. I risultati di tale confronto dimostrarono che i numeri 0-1-2-3-4-5-6-7-8-9-10. . 12-13 .20 esistono tutt'ora nei Tarocchi Marsigliesi, insieme a una lunga Sequenza numerica ininterrotta. Elementi che difficilmente possono essere considerati casuali.

Nel gruppo di 6 Trionfi realizzati dal secondo artista è illustrata la triade

Stelle - Luna - Sole e le tre virtù cardinali (la Forza, la Temperanza e il Mondo). In questo contesto, il Mondo deve essere interpretato quale Prudenza, data la sua mancanza dal novero delle virtù raffigurate. Tale deduzione venne confermata analizzando meglio l'analoga carta presente nel mazzo dei Tarocchi di Carlo VI, dove il personaggio che sovrasta il mondo è caratterizzato da un'aureola ottagonale, identica a quelle delle altre virtù.

Gli indizi presenti su entrambi i gruppi di carte fanno supporre che intorno al 1450 o poco più tardi, il mazzo originale del Bembo possedesse una struttura 5 x 14 anziché quella standard di 22 carte Speciali (Trionfi) e 56 Arcani Minori.



In definitiva possiamo già affermare che ciò che noi siamo abituati a chiamare "Tarocco" non è Sorto come tale. Esso è invece il frutto di una lunghissima evoluzione durante la quale alcuni mazzi di carte quattrocenteschi, dall' iconografia improntata alla civiltà, alla morale e alla spiritualità occidentale vennero radicalmente trasformati fino a diventare gli elementi simbolici di una dottrina ben più profonda e ricca di significato.

Questa evoluzione già lascia perplessi, dato che non si spiega il motivo per cui un mazzo di carte destinato prevalentemente al gioco nelle osterie avrebbe dovuto mutare in tal modo le proprie caratteristiche. E non in senso semplifi-catorio, si badi bene, ma al contrario secondo una linea evolutiva che l'ha reso sempre più complesso e idoneo a veicolare principi e archetipi di Sorprendente profondità. Non solo gli Arcani Maggiori, ma anche le carte di corte nel classico mazzo di Marsiglia mostrano una stupefacente ricchezza di particolari, che le carica di un interesse singolare per gli studiosi di simbolismo. La maggior parte degli studi

Sull'argomento si sofferma soprattutto sui 22 Arcani Maggiori e mettono in evidenza che essi delineano nel loro inSieme un cammino verso il Divino, una sorta di itinerarium mentis in Deum per dirla con san Bonaventura da Bagnoregio: una completa rappresentazione simbolica del viaggio interiore di ognuno di noi, alla ricerca della risposta alle tre eterne domande:

Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?

Il cambiamento lento e progressivo che portò i Trionfi rinascimentali a tra sformarsi nei Tarocchi di Marsiglia investi ogni singolo aspetto delle carte, dall'iconografia al simbolismo, fino al nome stesso come abbiamo già detto.

La parola Tarocchi, che passò a designare il gioco a partire soltanto dagi inizi del Cinquecento, era considerata strana e priva di etimologia.


TAROCCHI E NEOPITAGORISMO:


Secondo la dottrina pitagorica il numero non rappresenta solo esclusivamente un'entità aritmetica quantitativa, bensì si manifesta come un armonico principio metafisico che regola l'universo e quanto in esso accade. Il numero diviene pertanto l'esSenza di tutte le cose, la legge universale che tutto armonizza e governa, il principio di ogni cosa.

Elemento primigenio del mondo fisico il punto venne fatto corrispondere con l'unita dalla cui moltiplicazione traggono origine le forme più disparate dell'armonia

(es: Amore, Bellezza, Giustizia.....)

L'Armonia si configurò come ideale etico di condotta umana, elemento di perfezione a cui l'umanità doveva tendere per ricongiungersi purificata alla grande armonia universale.


Vi ringrazio per aver letto il mio blog e spero vi sia piaciuto perché questo argomento mi ha incuriosita un sacco e volevo condividerlo con voi. Le informazioni le ho reperite tramite un libro preso in biblioteca e la composizione d’immagini che ho inserito le ho create io con un programma per farle risaltare (ovvero la cornice, i colori e il carattere di scrittura).

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