PARLIAMO DEL GIAPPONE (ottava parte)
Isole dalla sabbia bianchissima e dalle acque cristalline, le più note sono quelle di Okinawa che appartengono al più ampio arcipelago delle Ryukyu. Gli abitanti e le tradizioni di Okinawa, eredi di una fusione di etnie, si allontanano dalla cultura giapponese tradizionale. La lingua parlata è difficile da capire anche per i giapponesi che la considerano una sorta di dialetto.
Il karate (la parola in giapponese significa "mano vuota"), nacque a Okinawa dall'incontro tra forme di combattimento autoctone a mani nude e arti marziali cinesi.
Nelle isole Ryukyu, in tutto 170 delle quali solo 47 abitate, si possono ammirare tantissime specie di pesci tropicali, tartarughe e centinaia di diversi tipi di coralli.
La ragione della scarsa popolarità di queste isole è probabilmente da imputare al fatto che nel Paese del Sol Levante l'abbronzatura non è vista in modo positivo come in Occidente. Anzi, soprattutto le donne giapponesi fanno di tutto per preservare il candore della loro pelle evitando i luoghi che lo mettono a rischio.
LE PERLE AKOYA
Si tratta di perle di mare generalmente bianche con riflessi di colore rosa, argento o avorio, perfettamente rotonde e luminose.
Il nome deriva dalla specie di ostrica che viene utilizzata: l'Akoya è un mollusco di piccole dimensioni che viene coltivato principalmente in diverse zone del Giappone.
A differenza delle colture in acqua dolce, le ostriche Akoya (sotto) vengono stimolate a produrre la perla con l'inserimento di una piccola sfera (nucleo) di materiale organico, generalmente madreperla.
OKINAWA IERI E OGGI
Del Regno di Ryukyù, restano il castello di Shuri, antica capitale fino al 1879 quando, con l'annessione al Giappone, la capitale divenne Naha. Il castello, di epoca medievale, fu il centro politico e religioso del regno e insieme con il sentiero che collega il giardino Shikina-en, dove viveva l'inviato cinese, sono testimonianza del raffinato regno antico.
Le cause della longevità secondo gli studiosi sono tre. Innanzitutto lo ishokudoghen, che in giapponese significa "il cibo è una medicina": a Okinawa si introducono poche calorie e si mangiano frutta, verdura, soia, molto pesce in una dieta integrata dall'alga konbu. Il fattore yuimaru, vale a dire in poche parole la voglia di vivere.
Infine influisce sull'invecchiare bene la vita all'aria aperta: si è visto che i giapponesi di Okinawa stabilitisi in un altro Paese sono infatti invecchiati senza i benefici della loro isola d'origine.
LA EMERALD BEACH
Situata a nord dell'isola di Okinawa. La spiaggia fa parte dell'Expo Ocean Park, creato nel 1975. Nel 2002 è stata inaugurata una grande attrattiva, l'acquario Churaumi.
I CARAIBI DEL SOL LEVANTE
Le isole Kerama sono un arcipelago di una ventina di isole di cui solo quattro abitate: Aka, Geruma, Zamami e Tokashiki. L'interno è ricoperto da una splendida foresta, Tokashiki, la più grande del piccolo arcipelago, stupisce per le sue spiagge paradisiache e per le acque cristalline dove immergersi e praticare snorkeling.
IL PESCE PALLA
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