LE GEISHA
Fin dal XVII secolo intrattenevano con canti, danza e musica. Per enfatizzare l'effetto "maschera" del trucco del viso (oshiro) è tradizione lasciare naturale una striscia di pelle adiacente all'attaccatura dei capelli.
Nell’ Hagashi Chaya, quartiere delle geisha costruito all’inizio del XIX secolo sul dedalo di vicoli si affacciano una miriade di piccole case in legno, le chaya o case del te, tipici edifici a due piani in cui esse intrattenevano gli ospiti nel rituale della preparazione del te.
Strette nei variopinti kimono, con la caratteristica acconciatura e il viso imbiancato di trucco queste giovani donne si muovono veloci, timide e schive.
Le geisha, sia quelle del XVII secolo sia quelle il numero minore del XXI secolo, non sono prostitute, ma donne che divengono esperte nell’arte dell’intrattenimento a seguito di un approfondito percorso di formazione nel campo delle arti del canto e della danza, questo iniziava da bambine nelle okiya, residenze ben distinte dai bordelli dei quartieri detti hanamachi, nelle quali i giovani venivano istruite per diventare prima maiko, e poi geisha sotto la supervisione della okaa-san ( mamma in giapponese), la proprietaria della casa di geisha. Pertanto Gion dove le geisha si chiamano geiko, non è un quartiere il del piacere, ma una zona caratteristica dove si conservano antiche tradizioni.
KIMONO DELLA GEISHA
Il tessuto è ricamato a mano come da tradizione, il nodo e il tessuto dell'obi (cintura) variano a seconda della stagione e della occasione in cui il kimono viene indossato.
I SAMURAI
Nelle vicinanze del vecchio castello di i samurai fedeli al feudatario locale vivevano invece con le loro famiglie, anche le residenze di questi antichi guerrieri sono perfettamente conservati con i muri di cinta in fango essiccato che delimitano i vicoli lastricati di pietre.La casta guerriera i samurai appartenenti a una casta guerriera, esperti in arti marziali e rituali legati al buddismo zen, come la preparazione del tè e la calligrafia. Erano uomini al servizio del signore feudale, per il quale erano disposti a sacrificarsi fino alla morte. La loro vita era infatti ispirata ai rigidi principi del bushido, un codice d’onore costituito da imprescindibili principi morali e di comportamento
Vi ringrazio per aver letto il mio blog e spero vi piaccia questo nuovo format perché adoro il Giappone e volevo condividerlo con voi.
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