PARLIAMO DEL GIAPPONE (quarta parte)
Il Fuji-San
Malgrado i pericoli ogni anno sono molti coloro che intraprendono la salita attraversando boschi di cedri, pini e cipressi.l’obiettivo è raggiungere il cratere, fare il giro delle otto creste (dake) , purificarsi bagnandosi nelle sorgenti di neve sciolta e pregare nei santuari che si incontrano lungo il percorso.
A nord del monte Fuji, si trova la regione dei cinque laghi: il Kawaguch, il Sai, lo Shojo, il Motosu e lo Yanaka una rinomata zona turistica che conserva una grande fascino, grazie alla bellezza dei luoghi e alla vista che da qui si gode del monte Fuji. Hakone , Nella prefettura di Kanagawa, sorge sui resti di un vulcano attivo circa 3000 anni fa e per questo abbondano fumarole e sorgenti termali, i caratteristici onsen. In questa zona si trovano numerosi ryokan, raffinate locande perfette per immergersi nelle tradizioni i giapponesi e nelle acque tiepida e degli onsen. Con la funicolare da si raggiunge la dove nelle sorgenti sul pure sulfuree vengono cotte delle uova di gallina il cui guscio diventa nero per via dei vapori: una leggenda narra che mangiare queste uova allunghi la vita di sette anni.
La cascata Shiraito significa letteralmente fili bianchi: come dice il nome centinaia di rivoli d’acqua spumeggiante scendono da più di 20 m di altezza la maggior parte dell’acqua proviene dal disgelo delle nevi del monte Fuji.
FIORI DI GLICINE ULTRASECOLARI
Da metà aprile a metà maggio nel parco della città fioriscono più di 350 piante di glicine ultrasecolare esso è conosciuto in Giappone come Fuji è uno dei fiumi più antichi presenti nell’arcipelago. Hanno più di 100 cinquant’anni e sono tuttora patrimonio naturale del paese.
LA VALLE DEL TÈ VERDE
La cerimonia comprende tre momenti, a partire dal pasto leggero (kaiseki), a cui segue quello del tè denso (koicha), per finire con il momento del tè leggero (usucha). Durante ogni fase i partecipanti si scambiano frasi secondo un preciso formulario. Per la cerimonia viene impiegata una sola tazza che passa da un invitato all’altro dopo essere stata pulita.
Tutti gli utensili, tra cui il, il frullino di bambù che serve per evitare che si formino grumi, oggetti legati all’antica tradizione e furono introdotti in sostituzione di quelli cinesi da Sen no Rikyu che nel XVI secolo formalizzò il rituale.
Vi ringrazio per aver letto il mio blog e spero vi piaccia questo nuovo format perché adoro il Giappone e volevo condividerlo con voi.
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