PARLIAMO DEL GIAPPONE (parte uno)

 


GIAPPONE TRA PASSATO E FUTURO 



IL GIAPPONE È UN PAESE DOVE IL CONTRASTO TRA TRADIZIONE E FUTURO SI FONDONO IN UNA SORTA DI ARMONIOSO EQUILIBRIO. 


Yukio Mishima scrittore giapponese, per descrivere lo descrive usando le parole

"il fiore per eccellenza è il ciliegio, l'uomo per eccellenza è il guerriero", affiancando la lieve caducità del fiore alla tenace lealtà dei samurai. 


Due immagini emblematiche per raccontare il Giappone sono :


Il ciliegio nel momento della sua fioritura, che esprime in tutta la sua semplice bellezza la concezione che i giapponesi hanno della vita, l'amore per il bello non solo inteso come senso estetico, bensì come profonda comprensione della grandiosità del dono del creato, pur nella sua fragile caducità,


Il samurai, il guerriero della tradizione improntata sull'etica del valore militare che prevedeva fedeltà totale, coraggio e lealtà in battaglia fino a celebrare il sepukku, il suicidio rituale conosciuto in Occidente come barakiri, unica possibilità di morire con onore. 


Due immagini, dunque, opposte e tuttavia espressione della stessa cultura. 


La capitale del Giappone è il risultato della conurbazione ( processo di formazione di una città per collegamento di centri urbani minori attorno ad un nucleo maggiore che funge da polo) di diverse città fuse tra loro a formare una metropoli il cui nome, Tokyo, è anche quello di una delle quarantasette prefetture in cui è suddiviso il Paese. Gli abitanti di Tokyo chiamati Edochiani i figli di Edo il nome della antica città, Sbögun è un titolo ereditario assegnato dal XII secolo ai comandanti militari che di fatto governavano il Paese.

Il Giappone apre i nostri orizzonti mentali. Un Paese in grado di imporre stili e filosofie nei più svariati ambiti della vita quotidiana. Più che un viaggio un susseguirsi di immagini, di luoghi e di volti dalla diversità a volte stridente, ma che riescono a coniugarsi sempre in sorprendenti armonie. Da Tokyo, uno sterminato mosaico di quartieri tra modernità e tradizione, a Kyoto, l'antica capitale imperiale con i suoi templi e i giardini zen. Dalla frenesia e dai neon intermittenti di Osaka alla natura primordiale dei grandi parchi naturali, dall’arcipelago tropicale di Okinawa alle montagne selvagge dell'isola di Hokkaido.




La città simbolo del sol levante e capitale del Giappone per oltre 1000 anni Kyoto, è la culla della civiltà nipponica. Fu risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la città dei 1000 templi, conserva un immenso patrimonio all’artistico e religioso che la eleva a simbolo della nazione. Essa è situata nella parte centro occidentale dell’isola di, chiusa su tre lati dalle montagne.
A Kyoto continua vivere il Giappone dei templi delle casette di legno della lacca delle sete lavorate del greco. A Kyoto risiedettero gli imperatori da 794 a 1868 e qui sono entrati a far parte della cultura giapponese diverse tradizioni e forme d’arte, come la cerimonia del te, l’arte della disposizione dei fiori , Il teatro Kabuki, la danza tipica delle geisha, la cena, che consiste in molte portate preparate secondo regole precise.

È proprio l’andirivieni delle ganasce e delle geisha e delle giovani apprendiste (mainò) nelle caratteristiche vie di Gion, uno degli spettacoli più affascinanti a cui si può assistere nell’antica capitale.


IL GIAPPONE VISTO DA OCCIDENTE


All'inizio degli anni Sessanta dell'Ottocento cominciarono a diffondersi in Europa, e principalmente in Francia, ceramiche, stampe e arredi dall'Impero del Sol Levante. Gli artisti europei vennero influenzati dall'arte giapponese: era la nascita del "giapponesismo". All'inizio del Novecento tutta l'Europa si commosse davanti alle pene d'amore della geisha Madama Butterfly raccontate nell'opera di Giacomo Puccini.

Oggi, dalla cucina all'intrattenimento, dallo sport al benessere, dalla botanica all'estetica, la passione per il Sol Levante non cessa di alimentarsi con sempre nuove e suggestive tendenze. Basti pensare al successo dei film di animazione, ai fumetti, anime e manga, ai personaggi amati dai bambini, a partire dai Pokémon, al proliferare dei ristoranti. A questi prodotti importati dal Giappone vanno aggiunti il judo, la pratica manipolatoria dello shiatsu e la disciplina dell'ikebana.




La maestosa porta Kaminarimon, il cui vero nome è in realtà Furaijin-mon, "la porta del Tuono". Questo nome deriva dalle due statue poste ai lati: una rappresenta Fujin, il dio del Vento, e l'altra Raijin, il dio del Tuono, davanti ad esso è posto un braciere per incenso: per i credenti cospargersi di fumo purifica e guarisce da mali incurabili.



La pagoda di cinque piani custodisce importanti reliquie, come tavolette mortuarie e oggetti sacri. Tutto il complesso fu ricostruito dopo la Seconda guerra mondiale.




In autunno, nel parco del Meiji Jingu Gaien, un complesso sportivo nella zona di Aoyama, 150 alberi di ginkgo formano una galleria dorata lunga 300 metri. Questa pianta, considerata un fossile vivente in quanto i primi esemplari risalgono a 250 milioni di anni fa, è per i giapponesi sinonimo di rinascita e speranza tanto da essere stata scelta come simbolo della città di Tokyo. La motivazione risale alla Seconda guerra mondiale: il 6 agosto 1945 fu sganciata su Hiroshima la bomba nucleare denominata Little Boy. Venne spazzato via tutto quanto si trovava nei dintorni e tutti gli esseri viventi nel raggio dell'onda della bomba morirono a causa delle radiazioni. Sopravvissero solo sei piante di ginkgo benché si trovassero a solo un chilometro dall'esplosione.


LA FESTA DELLA RINASCITA 



L’esposizione di fiori di ciliegio (Sakura) rappresenta la rinascita, il rinnovamento, la forza vitale insita in tutte le cose di questo mondo.

La tradizione di recarsi ad ammirare la fioritura dei ciliegi viene chiamata hanami  (hana, fiori, mi da miru, vedere), l’usanza ancora forte di godere della bellezza di questi fiori nel breve momento in cui sbocciano in primavera.

La fioritura dura un paio di giorni e i giapponesi accorrono nei parchi delle loro città o in quelle celebri per l’evento, si tratta di uno dei momenti più rappresentativi della cultura giapponese. 

Questo fiore così lieve e soprattutto caduto è un forte simbolo di vita, ma anche del sua naturale opposto I fiori di ciliegio appena raggiunge il massimo del suo splendore, si stacca e muore, viene portato via dal vento e con esso si disperde testimone del fatto che la vita è un dono meraviglioso ma che dura poco.  

Qualla più diffusa protagonista dell’ hanami in aprile è la con i suoi tipici fiori rosa pallido a cinque petali.



LA CACCIA ALLE FOGLIE ROSSE 



L’autunno in Giappone è una delle stagioni più suggestivi.in questo periodo dell’anno le foglie d’acero giapponese (momiji) si colorano di sfumature che vanno dal verde al giallo, dall’arancione fino a rosso intenso.

Il momijigari, parola che letteralmente significa caccia agli aceri è un’antica usanza che risale al periodo e consiste nell’andare a visitare quei luoghi in cui le foglie degli aceri creano sfumature di colore straordinarie per contemplarli. 

Questo spettacolo della natura si svolge per un arco di circa 50 giorni prendendo il via a settembre a Hokkaido e spostandosi poi tra ottobre e novembre verso sud nell’isola del Kyushu, esso è un antica usanza che risale al periodo Heian.

I luoghi più suggestivi e per questo divenuti più popolari per il momijigari, si trovano nella città di Nikko e di Kyoto. 



Vi ringrazio per aver letto il mio blog e spero vi piaccia questo nuovo format perché adoro il Giappone e volevo condividerlo con voi.





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